Prof. V. C. – Dunque Lei vorrebbe, come pubblicista occupare le sue ore d’ozio collaborando in questo giornale «a buone condizioni da convenirsi». Veda, professore egregio, di condizioni noi non ne conosciamo che una sola, le cinque lire d’abbonamento. Sapesse quanti ce ne sono che scrivon gratis e magari pagherebbero qualche cosa pur di vedersi stampati! Non si abbia a male, quindi, se rifiutiamo la cortese offerta, tanto più che noi vogliamo molto bene alla DIANA e, vederla trattata come la Cenerentola, un espediente per le ore d’ozio ci fa un certo non so che! Dio mio! Si possono occupare in tante maniere le ore d’ozio!…
(da: DIANA D’ALTENO, n. 10, 1917)
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